Logitech Astro A30, la recensione delle cuffie over-ear wireless compatibili con PC, console e mobile - Multiplayer.it

2022-10-15 01:30:46 By : Mr. YUN ZHANG

La nostra recensione delle cuffie wireless di fascia alta Logitech Astro A30, ottime in ogni situazione e su qualsiasi piattaforma.

In seguito alle nostre recensioni delle Astro A10 e Astro A50, non potevamo che accogliere con una buona dose di curiosità il nuovo modello Astro A30 presentato recentemente da Logitech.

Ci siamo presi il giusto tempo per poter approfondire il funzionamento di queste cuffie, per provarle a fondo in diversi contesti, vista la loro estrema versatilità e adattabilità. L'headset è infatti compatibile con tutte le moderne console da gioco, computer, smartphone e tablet con una serie di modalità di collegamento ideali per ogni esigenza. Queste cuffie wireless over-ear si posizionano senza alcun dubbio nella fascia alta con un costo che supera i 250€. Sarà riuscita Logitech a giustificare il prezzo con la combinazione di hardware e software racchiusa in questo prodotto? Possiamo già anticiparvi che complessivamente ci hanno convinto, seppure abbiano delle caratteristiche un po' particolari, che vogliamo ovviamente approfondire nel corso di questa nostra recensione.

Nell'ampio panorama degli headset da gaming, queste Astro A30 rientrano in quella sottocategoria di cuffie leggermente più piccole. La maggior parte di esse infatti condividono un driver da 50 millimetri, mentre Logitech con questo modello ha deciso di affidarsi a driver con diametro da 40 mm. Ciononostante possiamo sempre parlare di cuffie over-ear, quindi con dei cuscinetti sufficientemente ampi per ricoprire i lobi delle nostre orecchie, senza andare ad invadere troppo spazio sul nostro cranio.

La risposta in frequenza garantita va dai classici 20 Hz per arrivare ad un tetto massimo di 20 kHz con una curva piuttosto ben bilanciata. Logitech offre inoltre la possibilità di scaricare un'apposita applicazione per smartphone dalla quale poter personalizzare l'equalizzazione e gestire la riduzione del rumore dei microfoni. Parlando proprio di questi ultimi, come avete potuto intuire, l'headset Astro A30 è dotato di due microfoni, uno nascosto in un piccolo forellino sulla parte anteriore del padiglione sinistro, l'altro invece è stato incorporato in cima ad un'asta rimovibile realizzata in silicone.

Logitech garantisce una compatibilità pressoché universale con tutti i dispositivi, dalle recenti console PlayStation 5 e Xbox Series X|S, fino ad arrivare alle macchine da gioco della scorsa generazione, Nintendo Switch, PC, Mac e, grazie al supporto al Bluetooth anche iOS e Android. Dobbiamo specificare però che in vendita ci sono due modelli, uno dedicato alle macchine PlayStation, mentre l'altro a quelle Xbox. L'unica differenza è il dongle wireless da 2,4 GHz incluso nella confezione. Inutile dire che se si acquista ad esempio il modello Xbox, il dongle sarà compatibile esclusivamente con le macchine da gioco di Microsoft. Fortunatamente il produttore offre la possibilità di acquistare l'altro dongle separatamente, senza dover comprare un altro paio di cuffie. In questo modo, tornando all'esempio di prima, potrete utilizzare l'headset anche sulle console PlayStation, semplicemente possedendo entrambi i dongle.

Le opzioni di connettività progettate da Logitech per questo modello Astro A30 sono quasi esagerate. Non è la prima volta che abbiamo potuto mettere le mani su un dispositivo con la possibilità di connettersi contemporaneamente a due sorgenti audio. Anche in questo caso infatti potete utilizzare l'headset connesso simultaneamente ad una console tramite il dongle wireless e ad una sorgente audio Bluetooth. Fino a qui nulla di strano, se non che questo modello di cuffie permette addirittura di ascoltare una terza sorgente, proveniente dal collegamento jack da 3,5 millimetri. Non sappiamo quale potrebbe essere un caso d'uso pratico per avere in cuffia tre tracce audio contemporaneamente, ma se qualcuno avesse bisogno di questa funzionalità, sappiate che è pienamente supportata. Nella confezione, oltre al dongle e al cavo jack, troverete anche un cavo USB-C, che però funge esclusivamente da mezzo di ricarica per il dispositivo. Non sarà infatti possibile trasmettere l'audio con questa tipologia di collegamento. Un vero peccato, visto che poteva essere un ottimo modo per usare e caricare l'headset in maniera rapida e semplice.

Le cuffie Astro A30 hanno un design veramente particolare, per certi versi oseremmo dire "futuristico", che ci ha incuriosito sin dai primi render apparsi in rete in seguito al loro annuncio. Complessivamente però riesce ad essere un prodotto molto ben strutturato, che predilige linee semplici e minimali a sfavore di elementi vistosi come LED RGB o una struttura eccessivamente grande e complessa.

Il punto che salta subito all'occhio è indubbiamente la parte esterna dei due padiglioni. Realizzata sostanzialmente su due livelli, su questa superficie troviamo in basso un pezzo di plastica che simula l'effetto visivo del metallo iridescente. Questo pezzo viene poi protetto da un'altra plastica trasparente sulla quale è inciso il nome del modello delle cuffie. Il risultato finale ci ha convinto parecchio, infatti abbiamo trovato questo headset molto stiloso, capace di adeguarsi a qualsiasi situazione, sia se state giocando in soggiorno nello studio, sia se siete al lavoro in ufficio, oppure anche all'esterno in metro o al parco. L'effetto del metallo iridescente dona quel tocco di classe in più che rende queste cuffie uniche e ben riconoscibili, senza ricorrere alle classiche soluzioni come i LED RGB. I materiali scelti non gridano al miracolo, essendo praticamente tutto l'headset fatto di plastica. Ciononostante, riescono a trasmettere una sensazione premium che molti altri prodotti simili non sono in grado di fare.

L'archetto è realizzato con un mix di plastica flessibile e silicone. Questo gli permette di adattarsi bene alle dimensioni di qualsiasi cranio, esercitando la giusta pressione attorno alle orecchie. La parte inferiore, quella ricoperta da uno strato di silicone piuttosto rigido, è forse il punto più debole dal punto di vista costruttivo. Quando indossate le cuffie dovete infatti fare attenzione a non allargarle troppo, perché la sezione in silicone potrebbe spostarsi e fuoriuscire dalla struttura portante dell'archetto, andando con il tempo a rovinarsi. L'archetto non dispone di un meccanismo di regolazione a scatto, ma permette comunque di essere adeguato in altezza per garantire la migliore ergonomia possibile.

Arrivando poi ai padiglioni, essi hanno innanzitutto delle dimensioni piuttosto contenute. Il lato più lungo dei cuscinetti misura 9,5 centimetri di lunghezza ed il peso complessivo dell'headset si aggira attorno ai 329 grammi. Logitech con questo modello ha permesso all'utente di rimuovere con estrema facilità i due cuscinetti, collegati alla loro base con un magnete. Questi si adattano bene alle orecchie, ma tendono a scaldare parecchio la superficie attorno ad esse, trasmettendo una sensazione non proprio piacevole nell'utilizzo prolungato. Nulla di particolarmente grave o distante da altri prodotti che adottano la similpelle imbottita da materiale memory foam per i cuscinetti, ma non avendo altre alternative incluse nella confezione ci siamo dovuti accontentare. Ci teniamo a specificare inoltre che la colorazione bianca della similpelle potrebbe tendere a sporcarsi molto facilmente, soprattutto se volete usare l'headset anche all'esterno. Per questo Logitech ha pensato di includere nella confezione una pratica custodia rigida, che oltre alle cuffie, può contenere anche i cavi ed altri accessori presenti al momento dell'acquisto. I padiglioni possono essere ruotati di 90 gradi per occupare meno spazio possibile.

Sul padiglione sinistro troviamo i comandi per l'accensione e spegnimento del prodotto, il tasto per l'accoppiamento Bluetooth ed una sorta di levetta analogica per la gestione della riproduzione e regolazione del volume. Spostando il pad in basso o in alto andremo a cambiare il volume interno della cuffia, che non è direttamente collegato al volume della sorgente audio. Inclinando il pad a destra o sinistra invece possiamo passare al brano successivo se stiamo ascoltando musica dallo smartphone, oppure regolare il bilanciamento tra audio del gioco e quello della chat. Il pad è senza dubbio un modo originale per gestire queste regolazioni: da una parte è molto comodo perché permette di regolare il volume a scatti e non con una rotella, ma dall'altra risulta un po' difficile da maneggiare per le sue dimensioni ridotte al minimo. Passando al padiglione destro invece troviamo esclusivamente un tasto per l'accensione e lo spegnimento del microfono, che come gli altri comandi ha delle dimensioni inspiegabilmente piccole. Ci sono poi tutta una serie di porte sparse su entrambi i padiglioni: foro jack da 3,5 millimetri, presa USB-C per la ricarica della batteria, foro per l'asta del microfono.

Parlando proprio del microfono rimovibile, esso si presenta con un'asta in silicone molto flessibile, che mantiene la sua forma una volta regolata a piacimento. In cima troviamo una capsula in plastica, realizzata con un colore diverso per dare un tocco di stile in più a questo elemento decisamente poco elegante, che stona un po' con il resto dell'headset. Abbiamo infatti preferito di gran lunga non usare l'asta, affidandoci esclusivamente al microfono integrato per mantenere inalterate le linee pulite del dispositivo, soprattutto quando eravamo all'esterno.

L'abbinamento a qualsiasi sorgente audio compatibile delle Astro A30 è veramente semplice. Con Nintendo Switch, smartphone, tablet, PC, Mac le abbiamo accoppiate con il classico abbinamento Bluetooth, il quale ci ha portato via una manciata di secondi. Tramite il dongle incluso nella confezione l'operazione è stata ancora più rapida, perché ci è bastato inserirlo nella PlayStation 5 o nel PC ed accendere le cuffie per avere già tutto pronto. Sul cavo jack da 3,5 millimetri invece pensiamo che non servano chiarimenti in quanto basta collegarlo fisicamente alle cuffie e alla sorgente audio. In questo caso l'unico difetto che possiamo menzionare è l'impossibilità di collegare un singolo modello ad entrambe le console PlayStation ed Xbox, perché dovremo per forza acquistare il dongle aggiuntivo affinché si possano utilizzare su entrambe le macchine. Visto il prezzo del prodotto ci aspettavamo che la connettività universale fosse già presente out-of-the-box.

La riproduzione simultanea di diverse tracce audio funziona bene, senza ritardi o incertezze. Peccato però che non si possano gestire dall'headset i due volumi in ingresso, ma bisogna sempre ricorrere al volume delle sorgenti. Il pad sulle cuffie infatti regola il volume interno del dispositivo, che quindi influenza tutte le tracce audio riprodotte simultaneamente. Giusto per curiosità abbiamo provato addirittura la triplice connessione, collegando le Astro A30 alla Nintendo Switch tramite cavo jack, al PC con il dongle USB e allo smartphone con il Bluetooth. Sicuramente avere tre tracce audio rende l'ascolto piuttosto confusionario, ma comunque il flusso di riproduzione viene gestito bene anche in questo caso.

Vi abbiamo già anticipato che queste Astro A30 scaldano un po' per via del materiale presente sui cuscinetti. La similpelle viene tipicamente usata per garantire un isolamento passivo maggiore. Da questo punto di vista l'headset si comporta bene, ma ci saremmo aspettati una maggiore riduzione dei rumori esterni, vista la solida presa che hanno sul cranio. Le cuffie indubbiamente riusciranno ad inibire qualche suono più lieve, ma non vi sentirete certamente in una bolla isolata. Manca inoltre la cancellazione attiva del rumore, che per un headset in questa fascia di prezzo, poteva essere una feature davvero gradita.

Nella nostra prova abbiamo utilizzato le Astro A30 in diversi scenari, mettendole sotto stress anche per diverse ore di fila. Sin dal primo utilizzo si nota un audio veramente ben bilanciato, che non pone alcuna enfasi su particolari frequenze. I bassi non sono eccezionali, probabilmente per via dei driver più contenuti, così come non lo sono i toni alti. Come accade spesso per le cuffie con i driver da 40 millimetri, anche queste Astro A30 godono di ottime tonalità medie. Non saranno dunque delle cuffie particolarmente eccezionali per gli sparatutto competitivi, così come forse non lo saranno per chi ama i dettagli nella musica più melodica. Però possiamo dire che, grazie al loro eccellente bilanciamento, si adattano alla grande a tutto, senza eccellere in nulla. Questo può essere considerato un difetto per chi è alla ricerca di un prodotto specifico in base alle proprie esigenze, oppure anche un enorme pregio, per chi vuole un prodotto equilibrato, capace di trasmettere sempre una buona fedeltà sonora. Tutte queste considerazioni sono state fatte senza andare a ritoccare l'equalizzazione nell'applicazione dedicata, con la quale possiamo personalizzare l'esperienza d'ascolto, ma questo chiaramente richiede qualche passaggio di configurazione aggiuntivo. Purtroppo però non è possibile cambiare l'equalizzazione direttamente su PC con la classica applicazione Logitech G Hub.

Nell'arco di una giornata siamo passati ad utilizzare le cuffie per le videochiamate in smartworking, alla visione di una breve puntata di Cyberpunk: Edgerunners nella pausa pranzo per poi riprendere il lavoro con delle tracce audio Lo-Fi in sottofondo. Poi ci siamo recati all'esterno per una passeggiata ascoltando un podcast e rispondendo a qualche messaggio vocale con il microfono integrato, per arrivare a casa la sera quando ci siamo immersi in una sessione di gioco su Deathloop. L'esperienza vissuta con le Astro A30 è stata molto "lineare" e uniforme, sia nell'utilizzo in ambito videoludico, che per la riproduzione di film e serie TV fino ad arrivare all'ascolto della musica o dei podcast. Passare da un media all'altro, sfruttando le molteplici opzioni di connettività ed il collegamento simultaneo è molto naturale e non vi fa percepire grossi sbalzi di equalizzazione. L' autonomia in questo nostro stress test ha retto bene, permettendoci di fare circa 20 ore di utilizzo veramente al massimo. Immaginiamo che con un uso più tranquillo si arrivi facilmente alle 27 ore dichiarate. Parlando di autonomia vogliamo specificare che il fastidioso spegnimento automatico del dispositivo, che entra in standby di default dopo 20 minuti, può essere disattivato direttamente dall'applicazione.

Infine dobbiamo parlare del microfono, o meglio, dei due microfoni presenti, perché siamo rimasti veramente perplessi dalla nostra prova. Contrariamente da quanto ci si possa aspettare, il microfono integrato si è comportato meglio di quello rimovibile, sia con i collegamenti wireless che con quello cablato. In entrambi i casi non si tratta di un microfono eccezionale, anzi, possiamo dire che andrebbe usato esclusivamente per le comunicazioni durante il gioco online. Nelle videoconferenze a lavoro abbiamo usato il microfono integrato solo da casa, perché i rumori e le voci dei colleghi in ufficio venivano catturati fin troppo bene. Il microfono sull'asta cattura, in certi casi, anche l'aria che fuoriesce dalla nostra bocca. Manca quindi un filtro anti pop ed in generale una maggiore dedizione a questo elemento dell'headset. Abbiamo apprezzato invece il piacevole feedback della nostra voce in cuffia quando il microfono è acceso.

Dobbiamo anche premiare la semplicità ed efficienza con la quale l'headset passa da un microfono all'altro (quando scolleghiamo quello rimovibile) e come l'audio in ingresso venga riportato correttamente al dispositivo connesso che lo necessita. Se ad esempio riceviamo una chiamata sullo smartphone connesso con il Bluetooth, nel momento in cui si risponde la voce viene immediatamente reindirizzata alla chiamata, anche se pochi attimi prima stavamo chiacchierando con i nostri amici online su Call of Duty: Warzone.

In definitiva, le Astro A30 sono un ottimo prodotto per chi è alla ricerca di un headset universale. Le cuffie non solo si adattano bene a qualsiasi situazione, grazie al loro ottimo design, ma anche a qualsiasi media vogliate riprodurre. La possibilità di sfruttare il collegamento simultaneo vi aiuterà a farle entrare ancora più velocemente nella vostra routine quotidiana. Peccato per l'assenza del collegamento a molteplici sorgenti Bluetooth in parallelo e all'impossibilità di gestire i volumi in ingresso separatamente per poterli bilanciare. L'equalizzazione di default si adatta bene a tutto, ma non eccelle particolarmente in nessuna situazione. Positivi anche l'indossabilità e l'autonomia, che non ci hanno causato grattacapi, anche nelle nostre prove più intense. Per quanto riguarda il prezzo, forse qualche decina di euro in meno le avrebbe rese più appetibili nei confronti dell'agguerrita concorrenza, che in questa fascia di prezzo offre qualche caratteristica hardware e software in più.

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