Come tutte le mattine stava andando a scuola . E anche martedì scorso lei — una studentessa fiorentina di 17 anni — era uscita di casa un po’ prima per non perdere la tramvia. Alle 7 del mattino — nella zona di Rifredi, dove abita con la famiglia — la giovane è scesa in strada. Ha controllato il cellulare, si è messa le cuffie alle orecchie e ha acceso la musica. Un modo come un altro per passare il tempo. È stato a quel punto che con la coda dell’occhio si è accorta di un ragazzo. Era vicino a un portone, sembrava ubriaco . Ma lui non l’ha neppure osservata e non le ha detto nulla o se l’ha fatto lei non ha sentito mentre pensava solo arrivare in ritardo alla fermata. Così una volta uscita di casa, si è messa a camminare lungo il tragitto. Ma dopo aver fatto appena qualche metro, si è sentita assalire alle spalle . Un giovane — lo stesso che la ragazza aveva visto qualche secondo prima — la stava palpeggiando. La ragazza però ha reagito e allora lui ha usato la sua forza e l’ha trascinata tra i cassonetti scaraventandola a terra . A quel punto la studentessa minorenne si è messa a urlare e a scalciare perché il giovane stava tentando di sfilarle i pantaloni. Sono state proprio le urla ad attirare l’attenzione di due persone che si sono affacciate alla finestra e hanno visto la scena . Solo a quel punto il giovane — capito che la situazione, per lui, si stava facendo pericolosa — si è dato alla fuga .

I due testimoni sono scesi in strada per aiutare la ragazza. Che nel frattempo si era rimessa in piedi e aveva chiamato un suo compagno di classe, che in quel momento ha deviato il percorso per andare in suo aiuto. Una volta soccorsa la minorenne è stata portata all’ospedale di Careggi: la giovane era sotto choc ma per fortuna i medici non hanno riscontrato nessun segno di stupro. Attestandole tuttavia alcuni giorni di prognosi causati dal trauma cranico. Quello che l’aggressore le ha provocato gettandola a terra. I carabinieri del Nucleo radiomobile, nel frattempo intervenuti sul posto, hanno ricostruito la vicenda. E hanno fatto scattare subito le ricerche dell’uomo che però si era dileguato nel nulla . In queste ore nei laboratori del Racis di Roma si stanno analizzando i vestiti della ragazza nella speranza di trovare il Dna del suo aggressore, che la vittima ha descritto ai carabinieri come un nordafricano. Non solo: i militari stanno anche passando al setaccio le immagini delle telecamere di sicurezza nella speranza di avere almeno l’immagine del giovane che ha tentato la violenza sessuale . E soprattutto di ricostruire la sua via di fuga. Un accertamento, questo, che potrebbe portare a un «pedinamento elettronico» in grado — non soltanto di svelare la faccia del giovane — ma anche di mettere gli inquirenti sulle tracce dell’abitazione dell’uomo.

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