iPhone 14 Pro Recensione: addio notch, benvenuta Dynamic Island

2022-10-14 05:47:47 By : Ms. Sabrina Xia

Rivoluzione o aggiornamento? Ogni anno, prima del lancio di un nuovo iPhone, gli appassionati si chiedono se Apple riuscirà a creare qualcosa di realmente diverso dal solito. Probabilmente le aspettative sono troppo elevate, oggi è difficile rivoluzionare un mercato maturo come quello della telefonia, anche Apple non può certo fare miracoli. Ecco perché è meglio concentrarsi sulle cose concrete quando si valuta l'acquisto di un prodotto come iPhone 14 Pro, senza pensare troppo al fatto di trovarsi di fronte a un grande cambiamento o a un semplice upgrade. Cosa ha modificato Apple rispetto al passato? Quanto cambia l'esperienza d'uso? Conviene passare a questo modello da un iPhone 13 Pro? Tutte domande a cui cercheremo di dare una risposta in questa recensione.

Se si mettono di fianco iPhone 13 Pro e iPhone 14 Pro trovare le differenze è quasi impossibile, almeno se visti quando sono spenti. L'ottimo design del precedente modello è rimasto, la qualità è ai massimi livelli grazie all'utilizzo di materiali pregiati.

Acciaio chirurgico per la scocca e vetro Ceramic Shield la fanno da padroni, non possiamo dare un giudizio sulla resistenza di iPhone 14 Pro perché lo stiamo provando da poche settimane, ma possiamo valutare quanto visto sul precedente modello, che utilizza gli stessi materiali. Dopo oltre un anno senza pellicola o vetro di protezione lo schermo è perfettamente conservato, segno che la tecnologia Ceramic Shield funziona molto bene e protegge dai micro graffi che si creano nel tempo. Uno sguardo più attento noterà una dimensione leggermente superiore del modulo fotografico, resa necessaria dal cambiamento importante fatto a livello hardware, per il resto iPhone 13 Pro e iPhone 14 sono quasi identici, ed è un bene a nostro avviso. Il vero cambiamento lo si nota appena acceso il telefono, con la scomparsa del notch e l'arrivo della Dynamic Island. Partiamo dal presupposto che per Apple questo non è solo un vezzo estetico, è una necessità dettata dall'hardware del Face ID, che non può essere nascosto sotto al display come una semplice cam. I sensori che lo compongono devono avere accesso diretto all'esterno, ecco perché negli ultimi anni il notch è stato fondamentale per il suo funzionamento.

La tecnologia per nascondere tutto questo ancora non c'è, così è stata creata la Dynamic Island, che libera un po' di spazio sullo schermo e permette comunque il funzionamento del Face ID. Apple avrebbe potuto fare il compitino, lasciando semplicemente questa piccola isola nella parte alta dello schermo, ma è qui che il background di Cupertino viene a galla, creando un elemento che va a fondersi perfettamente con iOS 16. A livello di design Apple ha fatto centro, perché l'integrazione con iOS 16 mostra già un grande potenziale, seppur limitato per ora, e il colpo d'occhio che ne consegue è davvero piacevole. La Dynamic Island è un elemento dinamico e che muta la sua forma in base all'utilizzo del telefono, permettendo per altro un cambio più rapido tra le applicazioni che la supportano. L'idea di Apple è vincente e trasforma un limite in una funzionalità, ora non resta che aspettare e capire come gli sviluppatori la sfrutteranno, perché le potenzialità sono praticamente infinite.

Nel frattempo la Dynamic Island viene utilizzata per mostrare, anche attraverso delle animazioni dal grande impatto visivo, informazioni da applicazioni in background, ad esempio Apple Music visualizza la copertina dell'album. Le chiamate in arrivo sono segnalate qui, così come diversi tipi di notifiche e l'animazione dello sblocco con Face ID.

È poi utile per migliorare il multitasking, ad esempio con Apple Music in riproduzione basta tappare sulla barra per aprire l'applicazione, senza ulteriori passaggi, e questo vale per tutte le applicazioni che la sfruttano, che per ora sono pochissime. Il motivo è che non tutte le API per utilizzarla sono ancora disponibili agli sviluppatori di terze parti, ecco perché, almeno per ora, l'impatto della Dynamic Island è importante ma limitato a poche app. Sul fronte ergonomia iPhone 14 Pro è probabilmente la variante meglio bilanciata, le dimensioni permettono un utilizzo confortevole e non occupa troppo spazio in tasca. In definitiva non c'è alcuna differenza con il precedente modello sotto questo aspetto.

iPhone 14 Pro è dotato di uno schermo da 6.1 pollici con tecnologia ProMotion, ovvero in grado di gestire un refresh rate variabile da 1 a 120 Hz. Non è cambiato nulla rispetto al passato? Assolutamente no, perché Apple è riuscita a creare il miglior display che si possa acquistare oggi, con una luminosità che può arrivare a 2000 nit di picco. Ovviamente questo livello si raggiunge solo sotto la luce diretta del sole, in altri contesti è inutile, ma la spinta data alla luminosità permette una visione semplicemente perfetta anche nelle condizioni più estreme. Quest'anno è stato introdotto anche l'always on display, una tecnologia che fornisce notifiche e interazioni con lo smartphone anche a schermo spento. Nel mondo Android era già presente da secoli, l'implementazione di Apple funziona bene ma ha un prezzo da pagare in termini di consumi, soprattutto se si utilizzano immagini dalle tonalità chiare, che mantengono accesi i pixel.

A Cupertino hanno cercato di ottimizzare al meglio il tutto, basta mettere lo smartphone in tasca e lo schermo si spegne del tutto, ma resta il fatto che il consumo in più è avvertibile, soprattutto nelle giornate più intense. Da migliorare è poi la gestione software, ad esempio non è immediato capire come impostare separatamente l'always on display (AOD), la schermata di blocco e lo sfondo: la prima volta che abbiamo provato a impostare un AOD su sfondo nero ci siamo ritrovati con lo stesso tema anche sulla schermata di blocco e come background della home screen. Davvero ottimo l'audio, che abbiamo confrontato con quello di iPhone 11 Pro Max e con quello di iPhone 13 Pro. In questo ambito non c'è partita, il nuovo modello sembra quasi uno speaker portatile, anche ad alto volume il suono è cristallino e ben bilanciato, inoltre è dotato di un'ottima spazialità. Difficile trovare di meglio.

Il nuovo processore Apple A16 è realizzato a 4 nanometri, contro i 5 della variante precedente. Rispetto al passato l'aumento prestazionale non è mostruoso ma del resto l'Apple A15 era già molto potente, le stime indicano un 10% in più sulla CPU e un 15% sulla GPU. Non abbiamo notato rallentamenti durante l'uso, anche con applicazioni per il montaggio video in 4K fila sempre tutto liscio, così come nel gaming e nel multitasking, ma del resto c'erano pochi dubbi su questo.

Una differenza importante è data dal sistema di dissipazione, migliorato rispetto al passato, che porta giovamenti soprattutto in estate, dove può succedere che il sistema limiti la luminosità dello schermo per l'eccessivo calore. Visto il periodo dell'anno in cui siamo non abbiamo potuto fare prove in questo senso, la prossima estate però speriamo di non incappare più in questo problema. Il SoC porta in dote anche i più recenti standard di comunicazione, dal Wi-Fi 6 al Bluetooth 5.3 fino al 5G. Peccato che manchi il supporto allo standard LDAC per l'audio lossless, nonostante la musica in alta qualità sia presente ormai da tempo su Apple Music. Per godersela bisogna per forza di cose passare per delle cuffie Made in Cupertino, tutto il resto del mercato viene semplicemente tagliato fuori.

Il telefono è alimentato da una batteria da 3200 mAh che arriva sempre a fine giornata con una quantità di energia variabile in base al contesto d'uso. Ad esempio, in un recente viaggio all'estero, iPhone 14 Pro con always on display attivo è riuscito a portare a termine un'intensa giornata di lavoro, con decine di mail e messaggi, quasi un'ora di telefonate, tante foto scattate e qualche video, insieme una ventina di minuti di gaming. Arrivati a notte inoltrata la ricarica è stata obbligatoria. In un contesto più tranquillo e senza AOD l'autonomia può sicuramente superare la giornata, ma in generale iPhone 14 Pro è un telefono che va ricaricato ogni sera. La ricarica rimane ancorata ai 20 W massimi, Apple purtroppo non ha spinto di più in questo ambito, speriamo che con i prossimi modelli arrivi qualche miglioramento.

Una delle novità più importanti è il rinnovato comparto fotografico, identico a quello del fratello maggiore iPhone 14 Pro Max. Il sensore principale passa da 12 a 48 Megapixel, inoltre è stato introdotto il Photonic Engine.

I benefici del sensore più grande sono chiari, ma cos'è il Phonic Engine? Spiegato in modo semplice, il Photonic Engine si occupa dell'elaborazione software degli scatti, quest'anno però invece che farla sulle immagini già compresse la esegue direttamente su quelle originali non modificate. Questo permette di accedere a un numero nettamente superiore di informazioni, che portano un miglioramento nelle foto soprattutto in notturna. Tornando alla cam principale da 48 Megapixel, questa ha un'apertura f/1.78 e utilizza il pixel binning per la generazione delle immagini. Tramite questa tecnica i pixel del sensore vengono raggruppati in gruppi di quattro, aumentandone così la dimensione e di conseguenza la capacità di catturare la luce.

É possibile anche scattare a 48 Megapixel pieni attivando la modalità ProRaw, con cui ottenere immagini da elaborare di qualità ancora più alta, ma bisogna sapere come trattare questi file, altrimenti meglio rimanere sui canonici 12 Megapixel. La cam principale viene utilizzata anche per gli scatti con zoom 2x, croppando l'immagine. Questo sensore, sia di giorno che di notte, regala immagini dettagliate e nitide, ma soprattutto molto naturali. Molti smartphone applicano un'elaborazione intensa, che "migliora" gli scatti ma li rende anche meno fedeli alla realtà, cosa che con iPhone 14 Pro non succede. Rimangono ovviamente tutti gli elementi positivi visti in passato, per il punta e scatta non esiste telefono migliore di questo. Di notte poi iPhone è uno dei pochi smartphone che non snatura l'ambiente di scatto, se un ambiente è buio la relativa foto non tenderà a renderlo troppo luminoso o artefatto, ma manterrà le caratteristiche visibili a occhio nudo.

Ottimi anche il sensore grandangolare da 12 Megapixel (f/2.2) e il tele della stessa dimensione (f/2.8), che permette uno zoom fino a 3x. Non siamo al livello di zoom visto nella recensione di S22 Ultra, ma la qualità è molto alta e soprattutto la coerenza cromatica tra i tre sensori è semplicemente perfetta.

Anche quest'anno poi iPhone 14 Pro si conferma il miglior telefono per i video, con un'aggiunta interessante, la modalità Action. Premesso che la stabilizzazione dei video è eccezionale anche senza, nei contesti più movimentati questa opzione permette di registrare a una risoluzione di 2.8K a 60 fps con un'ottima qualità d'immagine.

iPhone 14 Pro conferma quanto di buono visto nel precedente modello aggiungendo alcuni elementi, vedi la Dynamic Island e il nuovo sensore principale da 48 Megapixel, che ne espandono le potenzialità. Il prezzo di partenza di 1339 euro è elevato ma oggi esistono tanti iPhone diversi dal costo inferiore, la variante Pro non è obbligatoria per entrare nell’ecosistema Apple. Senza contare che nel mondo Android cifre simili sono ormai state sdoganate da tempo per i top di gamma. Chi ha un iPhone 13 Pro può fare tranquillamente a meno dell’upgrade, le differenze ci sono ma non valgono il prezzo del biglietto, meglio attendere i prossimi modelli così da avere un upgrade più marcato. Per il resto iPhone 14 Pro, insieme al suo gemello più grande Max, sono la massima espressione della tecnologia Made in Cupertino, sono prodotti pensati per gli appassionati che vogliono il meglio dell’ecosistema Apple: se siete tra questi, iPhone 14 Pro saprà darvi grandi soddisfazioni.

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